Giovanni aveva 20 anni quando vide Reyes la prima volta, lei una 18 enne appena arrivata in Italia, portava con se le fragranze e l’intensità della sua isola, la Repubblica Dominicana.

Non ci volle molto per farli sentire che erano fatti per stare insieme. Nacque così una figlia, la bellissima Aurora.

Poi la storia di sempre, la passione che svanisce, la realtà che prende il sopravvento: il lavoro, l’affitto, la noia. La crisi. La separazione: senza nemmeno un vincolo giuridico da cancellare, una sentenza che aiuti a definire il destino della piccola Aurora.

Cerca di dimenticare Giovanni, quel ragazzino che non ha potuto stare all’altezza della situazione. E poi in un paesotto della pianura padana continua a sentirsi straniera, é troppo esotica, stona con la fauna locale, e non riesce nemmeno a trovare un lavoro decente.

Una nuova vita in Spagna

La decisione di cambiare paese per rifarsi una vita con Aurora è una possibilità. Una sorella che vive in Spagna, le offre ospitalità per provare miglior fortuna. Reyes fa le valigie e se ne va a vivere a Barcellona, una grande città dove poter ricominciare.

Giovanni all’inizio è disperato, non sa cosa fare e nemmeno cosa dire, non lavora, è tornato a casa dai suoi. Ben presto però la lontananza aiuta a dimenticare non solo Reyes ma anche sua figlia, che ormai già frequenta le elementari.

Dopo anni di freddi e sporadici contatti telefonici, Reyes decide che Aurora si merita un padre, perlomeno sotto forma di un assegno che arriva puntuale la prima settimana di ogni mese.

L’avvocato che la riceve le consiglia di iniziare una azione giudiziaria in Spagna, citando Giovanni a comparire innanzi al giudice spagnolo, giudice naturale delle minore residente.

Giovanni, da anni non vede Aurora. Pensa alla sua storia con Reyes come alla storia di due ragazzi troppo giovani che si sono distratti . Vorrebbe cancellare questa parte della sua vita, questo episodio finito tra discussioni, ripicche, recriminazioni e minacce. Sta pensando di rinunciare alla patria potestà, di rinunciare ad essere il padre di questa bambina che veramente ha solo visto nascere.

Reagisce male alle telefonate di Reyes, peggio ancora alle lettera formale che lo studio legale di Barcellona gli manda.

Ha ormai cambiato cellulare quando riceve a all’indirizzo che ancora figura come sua residenza legale, la casa dei suoi genitori, l’atto di citazione spagnolo trasmessogli per rogatoria dall’ufficiale giudiziario del locale tribunale italiano.

Ci chiama un lunedì mattina e ci racconta la sua storia. To be continued.