Può un cittadino italiano detenuto in Spagna essere trasferito in una prigione italiana

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Le norme europee permettono che un italiano detenuto in Spagna e condannato ad una pena di prigione possa chiedere di scontare la pena In Italia.  Incluso è possibile che una misura di custodia cautelare spagnola venga scontata in Italia.

Il riconoscimento reciproco delle sentenze penali é il risultato della applicazione del principio di cooperazione giudiziaria penale tra gli Stati della Unione Europea. Questo principio contenuto nell’art. 82 e seguenti del Trattato della sul funzionamento dell’Unione Europea è uno degli strumenti attraverso cui la Unione Europea realizza uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia comune (Titolo V del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea).

In Italia questa possibilità è riconosciuta dalla legge italiana che ha  recepito la Decisione quadro 2008/909/GAI del Consiglio, del 27 novembre 2008. Si tratta di un trasferimento interstatale di detenuti  con una procedura semplificata rispetto alla procedura di estradizione vera e propria, pur trattandosi sempre di una consegna da parte di uno Stato ad un altro (ex tradere).

Che vantaggi può avere un cittadino italiano ad essere trasferito in Italia

La convenienza della scelta va prudentemente valutata: la Spagna in generale ha un sistema carcerario con strutture più moderne e meglio finanziate. Ma scontare la pena non significa certo solo stare reclusi: significa soprattutto fare progetti per il dopo. Avere delle prospettive a medio-breve termine. Uscire in permesso, mantenere o recuperare i contatti con la propria famiglia di origine. Calcolare il tempo rimanente per la liberazione anticipata.

 Ritornare in Italia può facilitare l’accesso ai permessi, può anticipare il momento della uscita dal carcere: può quindi favorire il reinserimento, la assunzione delle proprie responsabilità; in definitiva la “rieducare”.

Quanto tempo ci vuole per ottenere il trasferimento? É facile ottenerlo?

La procedura pur essendo semplificata nella pratica presenta molteplici difficoltà che rimangono da risolvere 15 anni dopo la entrata in vigore della normativa.

La normativa definisce un quadro normativo di riferimento ma la sua applicazione pratica dipende come sempre dalla interazione delle due amministrazioni coinvolte.

La normativa indica due organi centrali di coordinamento. La procedura in realtà passa solo marginalmente attraverso questi organi centrali. Sono i tribunali di sorveglianza, in Spagna, los Juzgados de Vigilancia penitenciaria, e le due amministrazioni penitenziarie nazionali che devono coordinarsi efficacemente tra di loro. La normativa quadro è un importantissimo e fondamentale aiuto nella gestione delle situazioni descritte ma moltissimo resta da fare per garantire l’effettività dei diritti legalmente riconosciuti.

Miglior coordinamento, norme di dettaglio, una conoscenza dettagliata della giurisprudenza comunitaria e nazionale al rispetto ed in generale la creazione di un clima che favorisca la collaborazione e soprattutto la fiducia reciproca tra chi deve inoltrare la richiesta di trasferimento e chi deve decidere se concedere il trasferimento.

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